Guarda il messaggio di Doreen per questa settimana
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Ciao Amici, come state?
Oggi abbiamo deciso di girare il video all’aperto. C’è ancora un vento forte ma adesso siamo in un momento di calma.
Quindi ho pensato che sarebbe stato bello venire qui, con le caprette e le pecorelle. Vi ricordate di Stuart, Frank, Frank jr., cookie e cupcake, che è da queste parti? Questa settimana Michael sarà con noi, evviva! L’argomento di cui questa settimana voglio parlare, cuore a cuore, con voi è l’ansia. Molte persone mi raccontano che lottano per sconfiggere l’ansia. Forse anche voi lottate o avete combattuto per sconfiggere l’ansia. L’ansia è come un senso di preoccupazione diffuso che a volte sfocia nel panico che accada qualcosa di sbagliato. La mente comincia a sfrecciare in tutte le direzioni e voi iniziate a chiedervi perché siete preoccupati e ansiosi. A volte cerchiamo intorno a noi motivi per cui dovremmo essere preoccupati, per spiegare quest’ansia. Ecco la grande differenza tra la paura e l’ansia. Uno scrittore meraviglioso, che si chiama Max Lucado, opera una distinzione tra le due emozioni. Lucado afferma che la paura ha un oggetto ben definito, un pericolo reale. La paura quindi è una reazione normale mentre, nel caso dell’ansia, non sappiamo che cosa ci preoccupi. Sappiamo solo che ci sentiamo agitati, preoccupati: ci chiediamo come sarà il domani. Ed è questa condizione che possiamo guarire spiritualmente.
Oggi affronteremo questo tema. Voglio dirvi che, quando siamo ansiosi, il punto non è se siamo preoccupati o ansiosi ma l’importante è come ci comportiamo di conseguenza. Sappiamo che entrare in contatto con i nostri sentimenti e riconoscerli è il primo passo, ma non è abbastanza. Se, quindi, riconoscete la vostra ansia, questo può darvi un po’ di sollievo ma quando decidete di fare qualcosa per questa situazione, allora passate al livello successivo, quello delle soluzioni al posto di ribollire nel vostro brodo d’ansia. So per certo che, quando siamo ansiosi, alcune scelte non funzionano. Rifugiarsi nelle dipendenze è una di queste: ricorrere all’alcol o mangiare compulsivamente o qualunque altra dipendenza può farci sentire meglio per un tempo brevissimo ma poi quel benessere svanisce ogni volta e spesso lascia dietro di sé un’ansia ancora maggiore. Quando si soffrono i postumi di un’ubriacatura o si è speso più di quanto si aveva a disposizione o se abbiamo fatto qualcosa di cui non andiamo fieri, insomma, meglio non rivolgerci a ciò che scatena in noi dipendenza.
È meglio evitare anche di parlare sempre dei nostri problemi. Per esempio, se chiamiamo un amico e cominciamo a raccontare della nostra ansia questo va bene se il nostro amico ci propone una soluzione, se per esempio si offre di pregare insieme a noi e ci tiene per mano energeticamente e ci aiuta a ritrovare la nostra forza. Ma se parliamo con un amico che è ansioso a sua volta, la nostra ansia potrebbe crescere. Trascorrere un po’ di tempo all’aria aperta è un modo meraviglioso per ridurre l’ansia. Se trascorriamo troppo tempo al chiuso, soprattutto se prestiamo ascolto a certi media che danno molto spazio alla paura la nostra ansia può aumentare. Anche gli stimolanti, come la caffeina o gli zuccheri, possono amplificare la nostra ansia. È necessario dunque fare qualche passo per ridurre l’ansia.
A volte nella nostra mente c’è una battaglia tra la voce di Dio e la voce della paura. Possiamo chiamare questa voce: “nemico”, “ego”, “energia inferiore”. Dio è sempre accanto a noi, ma non ci obbliga a seguirlo. Dio non ci mette alla prova, ma è la nostra fermezza che ci conduce a lui.
Spesso ci troviamo in queste situazioni proprio perché abbiamo il libero arbitrio. E stiamo imparando come prendere le decisioni. Poi c’è un’altra voce in noi, che vuole tirarci giù e spingerci verso soluzioni a breve raggio, per la nostra ansia. Quella voce cerca di convincerci a mangiare compulsivamente o a esagerare con l’alcol o a compiere azioni malsane che ci portino un sollievo temporaneo. Quando ascoltiamo quella voce, sperimentiamo sempre il fallimento. Quella voce prova a convincerci che siamo sul sentiero della felicità. Quella voce ci dice che non abbiamo bisogno di Dio e che noi possiamo essere il nostro stesso Dio. Quella voce ci dice che siamo Dio e che possiamo creare il nostro paradiso proprio qui sulla Terra. E ci porta sempre verso qualche soddisfazione materiale, esterna a noi che ci reca un sollievo istantaneo, ma non ci dà la pace e la felicità duratura che troviamo solo quando seguiamo la guida divina. Come possiamo quindi seguire la guida divina? Diamo uno sguardo ai Vangeli.
Matteo 6. È un passaggio molto interessante ed esoterico. E discuteremo del suo significato. In Matteo 6:22, Gesù dice: “I tuoi occhi sono come una lampada che illumina tutto il tuo corpo. Quando i tuoi occhi sono puri, tutto il corpo è pieno di luce. Ma se i tuoi occhi sono offuscati, tutto il tuo corpo sarà pervaso dall’oscurità. E se quella che credi sia luce, in realtà è buio, quanto sarà profondo quel buio!”. Ovviamente, non stiamo parlando della vista fisica, perché questa è una metafora. … Salute Frank! Qui si parla di ciò che scegliamo di vedere, di ciò che percepiamo. Un occhio puro è quello che ci permette di vedere l’amore. Ciò non significa nascondere la miseria con il pensiero positivo: è un metodo che funziona ma non va abbastanza a fondo. Dobbiamo raggiungere la sorgente sotterranea. Avere occhi puri significa vedere l’amore, avere fede e fiducia in Dio. E ciò significa che, quando siamo ansiosi, se abbiamo fede e fiducia in Dio ci rivolgeremo naturalmente a Dio, invece di ascoltare l’altra voce che cerca di offrirci soluzioni rapide.
E se ascoltiamo quella voce, è proprio allora che ci infiliamo in situazioni altamente drammatiche che ci fanno perdere così tanto tempo, consumano le nostre risorse e possono anche abbassare la nostra autostima personale e influire negativamente sulla nostra salute. Gesù prosegue e al versetto 24 dice: “Nessuno può servire due padroni perché amerà uno e odierà l’altro sarà devoto a uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio ed essere schiavi del denaro.” Questo passaggio è molto interessante per chi si sente impantanato in una situazione in cui è legato finanziariamente a qualcosa. Per esempio, un lavoro che non vi piace o una relazione in cui vi sembra che il denaro sia l’unico motivo che vi lega a quella persona. Vi sentite in trappola, per motivi economici.
Questo passaggio ci ricorda che dobbiamo aver fiducia in Dio. Dio conosce la nostra situazione, sa che ci sentiamo impantanati e vuole aiutarci a ritrovare il giusto cammino in modo che possiamo focalizzarci solo su Dio e rifiutare il compromesso. E al versetto 25, Gesù dice: “Ecco perché vi dico di non preoccuparvi di ciò che accade nella vita di ogni giorno chiedendovi se avrete cibo e acqua a sufficienza, o vestiti da indossare. Non è la vita più che il cibo e il corpo più che gli abiti? Guardate gli uccelli del cielo. Non seminano, né mietono, né conservano il raccolto nei granai, perché il Padre celeste li nutre. E voi non valete molto più di loro? Possono tutte le vostre preoccupazioni farvi guadagnare un solo momento in più di vita?”.
Questo ci porta alla carta delle Parole amorevoli di Gesù per questa settimana.
Frank? Il vero nome di questa pecorella è Frankincense e lui è il suo fratellino. Bene. Amo questa carta, tratta da Matteo 6:34.
Dice: “Non preoccuparti” … dai, non mangiarmi i capelli! Ti voglio bene, ma non mangiarmi i capelli.
“Non preoccuparti del domani, perché il domani avrà già le sue preoccupazioni”.
In altre parole, pensate all’adesso, miei cari.
Non guardate al futuro, cercando di provare a capire che cosa possa andare storto.
Se guardiamo al futuro quando siamo pieni d’ansia, allora andiamo fuori strada.
Perché l’ansia è l’esatto contrario della fede, no?
Grazie per essere stati con noi.
Dio vi benedica e ci vediamo settimana prossima!
Arrivederci!